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Rintracciato e arrestato a Milano 47enne minacciò la mamma di un ragazzino

Rintracciato e arrestato a Milano il 47enne che lo scorso 10 marzo intervenne nel parco di via Vittorio Emanuele Orlando con una pistola per minacciare la mamma di un ragazzino che aveva litigato con suo figlio. Una scena tenutasi di fronte a tanti minori. L’uomo ha cercato inutilmente di rendersi irreperibile.

E’ stato rintracciato e arrestato a Milano il 47enne accusato di aver estratto la pistola per minacciare la mamma di un ragazzino che aveva litigato con suo figlio e tutti gli altri – genitori e ragazzi – presenti in quel momento nel parco di via Vittorio Emanuele Orlando alle Sorgenti. L’uomo ogni sera cambiava il posto dove dormire per rendersi irreperibile e far sì che il lavoro della polizia fosse più difficile. Ma questo non è bastato per evitare che gli investigatori lo trovassero. L’episodio alle Sorgenti risale allo scorso venerdì 10 marzo e lasciò senza parole l’intero quartiere, soprattutto per la presenza di un gruppo di minori, davanti ai quali si era svolta la scena. Poco prima delle 19 di quel venerdì un ragazzino di 14 anni aveva discusso col figlio del 47enne, suo coetaneo. A quel punto, secondo la ricostruzione della polizia basata sulle testimonianze dei presenti, il babbo si era messo in mezzo. E poco dopo, era tornato sul posto con la pistola. Gli investigatori della squadra mobile, subito intervenuti nel parco, avevano identificato il presunto autore del gesto, un imprenditore originario del Sud Italia, residente da anni nella zona nord di Livorno. E quindi avevano denunciato lui e sua moglie, entrambi per minacce. Solo che il 47enne si era reso irreperibile: a casa non c’era e a Livorno, nonostante l’incalzante caccia all’uomo della polizia, non era stato trovato da nessuna parte. Così che gli investigatori hanno cominciato a percorrere altre piste fino ad arrivare al cuore della vicenda, dopo un’indagine svolta a tamburo battente. I poliziotti, guidati dal dirigente della mobile Giuseppe Testaì, hanno ascoltato varie testimonianze e messo in atto accertamenti tecnici grazie ai quali sono risaliti al 47enne, già noto alle forze dell’ordine per vari episodi. Hanno così ricostruito che l’uomo per prima cosa si era disfatto della pistola, un’arma tipo scacciacani, senza tappo rosso, che aveva affidato a un conoscente a Livorno. Gli investigatori hanno ascoltato la testimonianza del complice e scovato la pistola a casa sua, in zona Scopaia. Quindi, sempre secondo la ricostruzione della squadra mobile della polizia, il 47enne sarebbe partito con un documento falso, alla volta di Milano, dove avrebbe trovato rifugio. Tuttavia, gli investigatori sono riusciti comunque a rintracciarlo, in collaborazione con i colleghi della questura meneghina. A quel punto, nei suoi confronti sono scattate le manette: l’imprenditore infatti, secondo quanto stabilito dal giudice, per una provvedimento precedente, non poteva allontanarsi da Livorno in quanto sorvegliato speciale. FABIO GIORGI