Milano ricorda via D’Amelio
Milano ricorda via D’Amelio
Una città dove “c’è un forte sentimento di impegno civile†testimoniato da un ragazzo che stamattina ha tappezzato le pareti della sede milanese dell’associazione Libera con le foto e la scritta “Io non dimenticoâ€: un’azione ricordata da Lucilla Andreucci, referente di Libera per la provincia, durante la cerimonia di ricordo a Milano della strage di via D’Amelio in cui morirono il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta. Ai giardini dedicati a Borsellino e Falcone in zona Porta Venezia c’era anche il sindaco Beppe Sala. Alle 16.58, ora esatta della strage, una sirena dei vigili del fuoco a suonato in ricordo di quel momento tragico, poi c’è stata l’esecuzione del silenzio con la tromba. “Mai più, fuori la mafia dallo Stato†si leggeva in uno striscione appeso dietro la targa di ricordo. “Ricordiamo Borsellino e gli agenti della scorta ogni giorno – ha detto la coordinatrice di Libera, che ha ricordato Borsellino e uno per uno gli agenti uccisi in via D’Amelio – sappiamo quanto è cruciale la credibilità dello Stato, dove è debole l’azione della mafia è forte. Lo Stato siamo noi non solo le istituzioni e la credibilità dipende da nostre scelte.†Di fronte alla decapitazione della statua di Falcone e allo sfregio alla lapide di Rosario Livatino, il giudice ucciso nel 1990 “oltraggi che fanno male all’anima†ci sono segni di speranza come appunto il gesto del cittadino milanese: “Milano è una città dove c’è un forte sentimento di impegno civile non li hanno uccisi chi li sfregia ci rende più forti. La memoria non è retorica impegno quotidiano fatto di piccole cose, di avere voce e denunciare†ha detto ricordando poi le parole Rita Atria, che si ribellò alla mafia e si uccise dopo la morte di Borsellino a 17 anni. “Prima di combattere la mafia devi farti un esame di coscienza e poi, ma solo poi, dopo averla sconfitto dentro di te puoi combattere la mafia nel giro di amici, la mafia siamo noi e vostro modo sbagliato di comportarci†scriveva Rita Atria. Alla cerimonia in ricordo di Borsellino e della sua scorta ha partecipato il sindaco di Milano, Beppe Sala: “Cerco sempre di esserci in duplice veste da sindaco e cittadino perché lo Stato siamo noi e dobbiamo essere un prima linea perché è questo quello che chiedeva Borsellino. Quando parlava di necessaria rivolta morale contro la mafia penso che Milano l’abbia sempre dimostrata – ha detto – è sempre epicentro di attenzione. Bisogna continuare per la memoria perché resta il problema e cambia la dimensioneâ€. Milano, ha aggiunto, “fa gola alla mafia†dunque bisogna fare attenzione ai giovani, la parte più vulnerabile soprattutto quando non c’è lavoro, e andare nelle scuole. Sala ha espresso poi sostegno al Presidente della Repubblica Mattarella: “Come milanesi non possiamo che affiancarci nella ricerca di una verità giudiziaria piena e definitiva, a Milano ci sono altri casi passano anni e non si arriva a quello che è auspicabile e giusto†ha detto Sala.
