Uncategorized

Incontro non facile tra Merkel e Trump

Incontro non facile tra Merkel e Trump
E’ stato un faccia-a-faccia tutt’altro che facile il primo attesissimo incontro tra Donald Trump e Angela Merkel a Washington. E che il colloquio tra i due (15 minuti a quattr’occhi nello Studio Ovale, seguiti da 45 minuti insieme alle rispettive delegazioni) non sia stata una passeggiata si era capito sin da prima della conferenza stampa congiunta davanti alla Casa Bianca. “Possiamo avere una stretta di mano?”, reclamavano i fotografi. Silenzio. Ci prova anche Merkel in persona. “Vogliamo stringerci la mano?”. Silenzio, Trump finge di non sentire. Le immagini fanno subito il giro del mondo, ma sembra più una presa di posizione del presidente Usa verso i giornalisti che non uno sgarbo per l’ospite, accolta con strette di mano e abbracci alla Casa Bianca.
I dossier sul tavolo toccavano alcuni punti di fondo nei rapporti transatlantici, dai timori di una svolta protezionista degli Usa al ruolo della Nato, dalle crisi internazionali – Siria e Ucraina in primo piano – alla lotta al terrorismo. Ecco i temi affrontati nel faccia a faccia Trump-Merkel
Su sicurezza e immigrazione i due leader trovano unità di intenti
Una certa unità d’intenti sembra essersi profilata nei temi di politica estera e di sicurezza. “L’immigrazione è un privilegio, non un diritto. La sicurezza degli Stati Uniti è sempre la nostra priorità“, ha scandito il presidente americano. “Dobbiamo proteggere i nostri confini, ma allo stesso tempo dobbiamo guardare ai profughi che scappano dalle guerre e dalla poverta’”, ha replicato il cancelliere tedesco. Merkel ha voluto difendere con forza le sue scelte, che lo stesso Trump in campagna elettorale aveva definito “un errore catastrofico”. Il cancelliere ha ribadito come sia necessario “controllare le migrazioni illegali e che bisogna fermare gli scafisti, pero’ sono convinta che tutto questo vada fatto guardando ai profughi, ai quali vanno garantite reali possibilita’ di vita”: anche tramite aiuti ai paesi d’origine, ha spiegato, cosi’ spesso devastati dalla guerra. “Collaborazione proficua” è stata garantita sui difficili dossier dell’Afghanistan, della Siria e dell’Iraq, con la cancelliera che ha rimarcato la necessità di migliorare i rapporti con la Russia: “La base è il mantenimento degli accordi di pace di Minsk per l’Ucraina”. A questo proposito, Trump ha ringraziato il cancelliere per il suo impegno in prima linea, insieme al presidente francese Francois Hollande, per una soluzione della crisi ucraina.
Al tempo stesso, l’ex tycoon ha voluto rassicurare gli alleati sul fatto che gli Stati Uniti sostengono con ogni mezzo la Nato (che poco dopo il suo arrivo alla Casa Bianca aveva definito “obsoleta”), tema sul quale la cancelliera “venuta dall’est”, dopo aver “ringraziato” per l’apporto così netto (e forse insperato) all’Alleanza, ha garantito a sua volta che la Germania aumenterà i fondi alla difesa. Un aspetto, questo, ribadito anche dal suo ospite americano: le spese militari aumenteranno sensibilmente. “Saremo piu’ forti che mai, anche se spero che non dovremo ricorrere a questa forza”.