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Rugby: il livornese Lucchesi in nazionale. La soddisfazione del suo ‘vecchio’ allenatore Bertolini

Rugby: il livornese Lucchesi in nazionale. La soddisfazione del suo ‘vecchio’ allenatore Bertolini. Il tallonatore azzurro è rugbisticamente parlando nato e cresciuto nei Lions Amaranto.
L’atto costitutivo con il quale ufficialmente sono nati i Lions Amaranto Livorno è stato sottoscritto l’11 gennaio 2000. Cinque i dirigenti presenti a quell’atto: oltre a Mauro Fraddanni (che ha poi sempre ricoperto il ruolo di presidente del club), a Fabio Bizzi, a Manlio Brondi e a Riccardo Favilli, il documento fu firmato da Emanuele Bertolini, all’epoca neppure ventisettenne e all’epoca attivo come giocatore (mediano di mischia) del CUS Pisa. Pochi giorni dopo, più precisamente il 5 febbraio, l’Italrugby esordì nel ‘Torneo delle Sei Nazioni’, con un successo clamoroso e splendido, colto sul prato amico del ‘Flaminio’ di Roma con la Scozia (34-20 il punteggio). Qualche mese più tardi, il 10 settembre 2000, a Livorno, è nato Gianmarco Lucchesi, capace, dopo aver mosso a 7 anni i suoi primi passi nel mondo della palla ovale, proprio nei Lions, di mettersi in mostra, fino a meritare – ampiamente.. – il debutto nella nazionale. A 20 anni, appena compiuti, ‘Giamma’ (tallonatore completo, valido a livello tecnico e con importanti mezzi fisici e atletici) ha già avuto il privilegio di giocare nel ‘Sei Nazioni’. L’avanti livornese, da questa stagione protagonista con la maglia del Benetton Treviso nel Guinness Pro 14, ha disputato quasi per intero il secondo tempo dell’incontro giocato dagli azzurri, questo sabato, a Dublino, contro i padroni di casa dell’Irlanda (recupero della quarta giornata del ‘Sei Nazioni 2020’). Lucchesi è entrato al posto di capitan Bigi a risultato ormai compromesso (la gara si è chiusa sul 50-17 per i verdi). “Mi è piaciuto il suo approccio – dice Bertolini, che ha seguito il match davanti alla tv – e logicamente sono orgoglioso di avere avuto il privilegio e l’onore di averlo guidato quando ha iniziato l’attività rugbistica”. Nei Lions, Bertolini, al di là delle sue mansioni di dirigente tutto-fare, ha di fatto sempre ricoperto il ruolo di allenatore: alle sue dipendenze per due stagioni la prima squadra e soprattutto tante rappresentative giovanili. “Di ‘Giamma’ – dice – potrei raccontare mille episodi, che ne testimoniano le potenzialità. Ma vado al di là dell’aspetto tecnico: ricordo nitidamente la sua emozione quando era ancora adolescente e vedeva i giocatori della nazionale cantare l’inno di Mameli, pochi secondi prima degli incontri. Evidentemente il suo sogno di poter scendere in campo con gli azzurri si è trasformata ora in realtà”. “L’ho allenato, con Franco Mazzantini prima e con Davide Mantovani poi, quando militava nella formazione amaranto under 14. Come responsabile delle squadre giovanili Lions, l’ho seguito da vicino anche in precedenza, nei suoi primissimi anni di rugby giocato”. In under 14, Lucchesi non sempre è stato impiegato in mischia. “Il suo primo anno in quella categoria, lo abbiamo utilizzato nel ruolo di apertura, perché eravamo già convinti che mettendolo in campo in una mansione diversa da quella di tallonatore potesse ampliare la visione di gioco da un altro punto di vista. Al secondo anno, è stato impiegato in prima linea, ‘numero due’ , il ruolo per lui più congeniale, nel quale si è poi specializzato”. Appena un anno e mezzo fa, Lucchesi, con l’Italia under 20, aveva rimediato un grave infortunio alla caviglia, che poteva anche condizionarne la carriera. “E’ stato fuori tanti mesi, ma non ha mai mollato di un millimetro. Ha un carattere d’acciaio, che gli ha permesso di tornare ben presto a questi altissimi livelli”. Lucchesi, dopo il classico percorso giovanile con i Lions e con il Granducato (la franchigia che vede in prima fila proprio la società amaranto) è passato, nel 2018, in prestito all’Accademia Fir ‘Ivan Francescato’, in serie A. Poi, nel 2020, è stato ingaggiato dal Benetton Treviso. Bertolini puntualizza: “Al pari degli altri giocatori nati e cresciuti nei Lions diventati professionisti del rugby, anche ‘Giamma’ ha un legame speciale con la nostra realtà. Siamo in costante contatto con lui, che non si è certo ‘montato la testa’. La sua serietà e la sua applicazione possono consentirgli di migliorare ulteriormente. Tutti noi siamo felicissimi di quanto sta raccogliendo e sentiamo anche nostri i suoi favolosi risultati”.
Livorno, articolo pubblicato dalla redazione il 25 Ottobre 2020

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