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Roberto Speranza ha confermato la propria uscita dal Pd,

Roberto Speranza ha confermato la propria uscita dal Pd, nonostante la decisione di Michele Emiliano di restare nel partito. “Dalla direzione Pd – dice Speranza interpellato al telefono – nessuna novità. Prendiamo atto della scelta assunta da Michele Emiliano di candidarsi nel Pdr. Noi andiamo avanti sulla strada della costruzione di un nuovo soggetto politico del centrosinistra italiano che miri a correggere quelle politiche che hanno allontanato dal nostro campo molti lavoratori, giovani e insegnanti. Occorre iniziare un nuovo cammino”.

La direzione del Pd ha nominato oggi la commissione per il congresso, che dovrà definire regole e tempi dell’iter. Della commissione fanno parte: Silvia Fregolent, Martina Nardi, Mauro Del Barba, Alberto Losacco, Caterina Bini, Ernesto Carbone, Tommaso Ginoble, Emilio Di Marzio, Teresa Piccione, Roberto Morassut, Micaela Campana, Claudio Mancini, Michele Bordo, Andrea De Maria, Paolo Acunzo, Lorenzo Guerini, Roberto Montanari, Antonio Rubino. La commissione sarà successivamente integrata da un rappresentante indicato da Michele Emiliano, che ha deciso di non uscire dal Pd e di candidarsi alle primarie. “Arriviamo – ha detto il presidente Matteo Orfini – ad un calendario condiviso per il congresso che ci ricordi che siamo tutti nello stesso partito. Registriamo questo dibattito e consentiamo alla commissione plurale di trovare una soluzione”.

Alla direzione non ha partecipato la minoranza bersaniana, sancendo quindi la rottura, mentre è intervenuto il governatore della Puglia Emiliano che ha annunciato la sua candidatura alle primarie. “Tanti militanti – ha detto – mi hanno chiesto di rappresentarli. Il Pd è la più grande forza politica del centrosinistra. Chi lotta può perdere chi non lotta ha già perso. Mi candido alla segreteria”. Nel corso del dibattito Gianni Cuperlo aveva proposto l’ultima mediazione: “Propongo luglio – ha detto – per le primarie: potrebbe essere una scelta per tutelare questo simbolo con saggezza”. Proposta però respinta dalla maggioranza. “Abbiamo la responsabilità – ha replicato il responsabile enti locali Matteo Ricci – di distaccare la costruzione delle amministrative dalla discussione congressuale”. E per il deputato renziano Dario Parrini “la data di luglio” potrebbe inficiare la campagna per le amministrative”.

La decisione di Michele Emiliano di restare nel Pd è “un atto importante”, secondo Piero Fassino, perché “una crisi del Pd danneggerebbe il Paese”. Parlando al Tg3, l’ex sindaco di Torino ha spiegato: “Oggi è avvenuto certamente un atto importante, Michele Emiliano che veniva dato come uno dei dirgenti che avrebbe abbandondato il partito ha annunciato che sta nel Pd e si candida. Creo questa sia la strada giusta, si va verso un congresso, quale migliore occasione per mettere a confronto tesi diverse”. “Mi auguro – ha aggiunto – che questo passo in avanti di Emiliano possa essere seguito anche da altri dirigenti che hanno evocato la possibilità di abbandonare il Pd”. Ha concluso Fassino: “Una crisi del Pd danneggerebbe il paese, dobbiamo sentire tutta la responsabilità di non compiere atti che danneggerebbero l’Italia”.