TOSCANA

Rugby: i livornesi Lucchesi e Mori, classe 2000, convocati in vista di Italia-Irlanda.

Rugby: i livornesi Lucchesi e Mori, classe 2000, convocati in vista di Italia-Irlanda.
Nessuna sorpresa: i nomi dei due fuoriclasse della palla ovale livornese, il tallonatore Gianmarco Lucchesi ed il trequarti centro Federico Mori figurano nella lista dei 32 atleti convocati da Franco Smith, Capo Allenatore della Nazionale Italiana Rugby, in vista del raduno di Roma in programma a partire da giovedì 18 febbraio. Il tutto in preparazione del match contro l’Irlanda, valido per la terza giornata del Guinness Sei Nazioni 2021, in calendario sabato 27 febbraio alle 15.15 allo Stadio Olimpico di Roma. L’incontro sarà trasmesso in diretta su DMAX, canale 52 del digitale terrestre. Non ci sarà, purtroppo, la possibilità di assistere al match dal vivo. Per l’emergenza legata alla pandemia del Covid-19, le gare si disputano infatti a porte chiuse. Altrimenti, c’è da scommetterci, sarebbero stati numerosi gli appassionati livornesi presenti sugli spalti dell’impianto capitolino. I giovanissimi (sono entrambi classe 2000) Lucchesi e Mori sono entrati nel cuore degli sportivi labronici, anche per le loro interessanti storie sportive. L’avanti Lucchesi, alto 184 cm e peso 110 kg, 21 anni il prossimo 10 settembre, ha iniziato l’attività a sette anni nei Lions Amaranto Livorno. Nel 2015, sempre come tesserato Lions, il passaggio al Granducato, la franchigia giovanile nata quell’estate (franchigia frutto del proficuo lavoro sinergico svolto dagli stessi Lions Amaranto e dagli Etruschi). È rimasto sempre molto legato ai Lions, il club che gli ha permesso di conoscere lo sport della palla ovale e di crescere, passo dopo passo. È stato un tesserato amaranto fino alla scorsa estate. Lucchesi, dopo tre stagioni vissute nel Granducato, ha giocato due tornei in A (il secondo campionato domestico) con l’Accademia Fir ‘Ivan Francescato’, per poi spiccare, nella scorsa estate, il gran balzo nel Benetton Treviso (Guinness Pro 14). È riuscito, con una forza d’animo straordinaria, a smaltire un grave infortunio alla caviglia, che lo ha costretto ad un lungo stop agonistico. Tale malanno è giunto al 64’ dell’incontro del primo febbraio 2019, giocato dalla rappresentativa dell’Italrugby under 20 nel ‘Sei Nazioni di categoria’. Un infortunio occorso proprio nello sviluppo dell’azione che permise a Mori di trovare una meta pesantissima nell’economia del match. Gli azzurrini di Fabio Roselli, in quel venerdì sera dalle forti emozioni, si imposero a Galashiels, contro i pari età locali della Scozia 22-32. Differente la storia sportiva di Federico Mori, alto 188 cm per 106 kg (21 anni il prossimo 13 ottobre). Il trequarti ha mosso i primi passi nel mondo della palla ovale, a otto anni, nel Livorno Rugby. Con la maglia biancoverde, ha colto, nel 2015, la seconda piazza del campionato nazionale di categoria. Nell’estate del 2015, come tesserato Etruschi, è passato nel Granducato. La realtà dei Granduchi, fin da subito, ha colto prestigiosi traguardi. Con in campo Lucchesi e Mori, terzo posto nel campionato italiano under 16 2015/16, e poi, a livello under 18 successo nel Trofeo dell’Appennino nella stagione successiva e settima posizione, under 18, nel campionato italiano, nell’annata 2017/18. Al pari di Lucchesi, nel 2018, Mori è approdato all’Accademia Fir ‘Ivan Francescato’. Nel 2019 è andato in forza ai campioni d’Italia del Calvisano e, soprattutto, come permit player nelle Zebre (Guinness Pro14). È tutt’ora protagonista con le Zebre. Lo zio di Federico Mori è Fabrizio Mori, uno dei più grandi sportivi livornesi di tutti i tempi, campione mondiale dei 400 ostacoli a Siviglia 1999 e vicecampione mondiale a Edmonton 2021.
Livorno, articolo pubblicato dalla redazione il 16 Febbraio 2021

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