Manifestazione dei commercianti di Livorno

Manifestazione dei commercianti di Livorno

La manifestazione spontanea indetta dai commercianti e partite IVA di Livorno, che ha sfilato per le vie cittadine, avanzando richieste e diritti per la propria sopravvivenza e dignità, ha reso visibile la disperazione del settore del commercio e dei servizi, già in difficolta prima della crisi covid-19, e che in questi due mesi di chiusura totale si e’ sentita abbandonata dalle istituzioni centrali e dal governo, che ad oggi non ha dato risposte concrete attraverso i vari DPCM che si sono succeduti, e le poche soluzioni avanzate , sono soluzioni a debito e la necessità invece e’ di linee di credito che diano respiro reale e non fungere da palliativo.
La realtà è che questo comparto vede nella nostra città una crisi che si protrae ormai da anni e va di pari passo con la deindustrializzazione della città, la sua terziarizzazione, e l’espandersi delle catene del commercio che ne hanno minato l’agibilità commerciale. Di fatto è in atto una proletarizzazione del ceto medio cittadino, in una città come la nostra a crisi complessa la quale non ha la capacita di assorbire tale fenomeno, ciò rende il futuro incerto ed aumenta la disperazione di chi vede a rischio il proprio futuro, per questo riteniamo giuste le rivendicazioni che questa manifestazione avanza per dare respiro nell’immediato a questi settori.
Come Partito Comunista Italiano siamo convinti, e lo abbiamo detto durante la campagna elettorale per le scorse amministrative, che il rilancio del commercio e dei servizi nella nostra città, al di là delle richieste avanzate nell’immediatezza della crisi, passa attraverso il suo rilancio industriale ed infrastrutturale, e che ad oggi vedo un grosso ritardo di avanzamento e di implementazione, strutture come la darsena Europa o lo scavalco ferroviario, non riguardano soltanto i lavoratori portuali, la realizzazione della nuova stazione passeggeri, che come abbiamo scritto a due anni da dalla gara di appalto aggiudicata, non vede ancora partire i lavori non riguarda solo i lavoratori della porto 2000 per altro in crisi anche loro per questa pandemia, la realizzazione dei porti turistici della Bellana e lo specchio di mare nel porto mediceo per liberare in parete i fossi Reali, non riguardano soltanto i circoli nautici, tutte queste strutture servono al rilancio della città e devono diventare patrimonio e rivendicazione dell’intero tessuto sociale cittadino, devono essere secondo noi elementi di rivendicazione di ogni livornese a cui sta a cuore il futuro della nostra città.
Una seria e pianificata riqualificazione dei borghi, un piano del traffico adeguato e una sinergia con il traporto pubblico possono realmente fare la differenza.
Inoltre dobbiamo pensare che quando un negozio cessa la propria attivita’ ci troviamo di fronte ad un caso di disoccupazione che difficilmente si ricolloca nel mondo del lavoro. A nostro avviso vi è bisogno di un salto di qualità delle istituzioni e della politica cittadina che sappia unire in una visione organica di città i vari settori e le diverse realta’ sociali per la rivendicazione di un progetto comune unitario.
Certamente queste considerazioni non danno risposte immediate all’esigenze ed agli interessi che quella manifestazione chiedeva ma compito della politica e dare una prospettiva futura e di largo respiro, saper indirizzare le forze latenti e manifeste per uno sviluppo della città collettivo che non rimanga ad appannaggio dei pochi, per questi motivi crediamo che la parola d’ordine “popolo” usata troppo spesso in una accezione distorta debba essere resa pienamente significativa attraverso la confluenza, non solo di una parte che appartiene ad uno specifico settore, ma far penetrare in essa tutti gli interessi appartenenti a diversi settori della città.
Crediamo infine che stiano maturando le condizioni per una manifestazione unitaria per il lavoro e uno sviluppo realmente alternativo e di rottura con il passato della città di Livorno

Partito Comunista Italiano
Segreteria provinciale Livorno

Livorno, articolo pubblicato il 6 Maggio 2020

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