TOSCANA

Caso coronavirus a Livorno. Sindaco e Asl rassicurano: “Non ci sono focolai nella nostra città“



Caso coronavirus a Livorno. Sindaco e Asl rassicurano: “Non ci sono focolai nella nostra città”
Attività didattiche sospese in tutta Italia per decreto ministeriale. A Livorno 12 persone in quarantena. Il paziente grave ma stabile in rianimazione
Livorno, 4 febbraio 2020 – È in rianimazione all’Ospedale di Livorno, dopo aver contratto il coronavirus, un uomo di Livorno, 55 anni, diabetico, sovrappeso al limite dell’obeso, e con problemi respiratori pregressi legati a una bronchite cronica
In quarantena domiciliare dodici persone che hanno avuto contatti stretti con il paziente: 2 medici, 2 infermieri, 3 Oss, 2 tecnici radiologi, il medico di famiglia, moglie e figlia.
È quanto è emerso dalla conferenza stampa che si è tenuta questo pomeriggio nella sala Ceccarini dell’Ospedale di Livorno, alla presenza del sindaco di Livorno Luca Salvetti, Luca Carneglia Direttore Ospedale di Livorno, Alessio Bertini direttore Pronto Soccorso, Claudio Tofanari direttore ufficio di Igiene e Sanità Pubblica, Spartaco Sani primario Malattie Infettive, Paolo Roncucci primario di Rianimazione.
Il sindaco lo ha reso noto nel corso del Consiglio Comunale, durante il quale ha informato anche del decreto ministeriale che prevede la sospensione dell’attività didattica in tutte le scuole di ordine e grado in tutta Italia da domani al 15 marzo. Dal Governatore della Toscana è arrivata indicazione di sospendere tutte le attività ricreative, ludiche, culturali non essenziali per la vita della città. Su questo saranno valutati I vari casi.
Tornando al caso del paziente livornese, dall’Asl si è appreso che la persona ha avuto un percorso ospedaliero controllato, sempre con criteri di prudenza rispettati, con mascherina protettiva indossata prima di entrare al Pronto Soccorso, accolto in via Gramsci dai sanitari che lo stavano aspettando su indicazioni del medico curante. Ha avuto pochissimi contatti e per poco tempo, subito messo in isolamento. Il tampone gli è stato fatto per il rapido peggioramento delle consizioni anche se l’uomo non aveva informato i sanitari di essere stato fuori di Livorno, ovvero a Bologna (per una gara di biliardo), nonostante le numerose richieste dei sanitari stessi.
Non si è ammalato a Livorno, è un caso isolato – ha precisato Sani – a Livorno al momento non ci sono focolai.
La situazione è impegnativa ma la stiamo gestendo nel miglior modo possibile, I criteri di prudenza sono stati rispettati.
Già questa mattina il sindaco aveva annunciato alla stampa delle 12 ordinanze di quarantena a Palazzo Municipale, specificando che sono questi i risultati dell’indagine epidemiologica dell’Asl rispetto ai contatti avuti dall’uomo risultato positivo al coronavirus. Al fianco del sindaco in conferenza stampa il prefetto Gianfranco Tomao.
“Il paziente – aveva riferito il sindaco – a ora ci risulta in condizioni gravi ma stabili in Rianimazione. Quanto alle 12 persone in quarantena non vuole dire che siano positive al virus, anzi, “preciso che sono 12 persone senza sintomi ricondicibili al virus”, aveva sottolineato il sindaco, come riconfermato dai dirigenti dell’Ospedale di Livorno.
Si tratta del ventunesimo caso in Toscana in ordine temporale. Siamo in fase di allerta ma non di allarme. Il Comune vigila tramite l’apertura dell’Unità di Crisi e del centro operativo Comunale. Se si saranno evoluzioni il Comune garantirà I servizi essenziali e fondamentali.
Il sindaco ha raccomandato calma e buonsenso. “Comprendo la paura, ma con la paura non si va da nessuna parte. Mi chiedono perfino il nome del paziente, ma non è dando la caccia all’untore che si risolvono i problemi. Deve esserci buonsenso. Grande calma e serenità, ma certamente vogliamo capire senza criminalizzare.”
Il Prefetto Gianfranco Tomao ha parlato di buon senso e responsabilità “ L’emergenza è suscettibile di compromettere i rapporti umani. Bisogna fare attenzione” ha detto il Prefetto “Dobbiamo stare attenti a non limitare le libertà personali ed i diritti. Dobbiamo attenerci alle disposizioni del Ministero della Salute, della Regione e della Usl. I soggetti istituzionali seguono procedure ormai collaudate che devono essere seguite con meticolosità.
Tutte le misure sono state affinate secondo le indicazioni fornite da una commissione scientifica presso la protezione civile e solo a questa dobbiamo fare riferimento, altrimenti si genera confusione” ha proseguito il Prefetto “anche la Prefettura ha attivato un Centro di Coordinamento provinciale con le Forze dell’Ordine, la Usl, il 118 ed i Vigili del Fuoco”.
Livorno, articolo pubblicato il 04 Marzo 2020



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