TOSCANA

Ad Operaio di 45 anni l’accusa di danneggiamenti di cinque auto agli ex colleghi. l’uomo imputato per una serie di atti vandalici

Sulla testa di un operaio di 45 anni pende l’accusa di danneggiamenti di cinque auto agli ex colleghi. Si apre il processo per l’uomo imputato per una serie di vandalismi compiuti tra il 2011 e il 2014. Decisiva la perizia calligrafica sulla scritta “Auguri” comparsa su una fiancata. Il difensore: prove inconsistenti.
Secondo la ricostruzione dell’accusa, il movente sarebbe stato il desiderio di vendetta per i problemi che si erano creati all’interno della società per la quale lavorava. È per questa sete di giustizia ‘fai da te’ che un operaio livornese di 45 anni, avrebbe danneggiato tra il novembre 2011 e il gennaio 2014 almeno cinque auto di proprietà dei colleghi. Si segnalano ruote tagliate, tettucci deformati e sfregi sui cofani, Addirittura in un’occasione l’uomo si sarebbe spinto a scrivere la parola “Auguri” con una bomboletta spray sulla fiancata sinistra della macchina intestata alla società. È proprio da questo episodio e dalla perizia calligrafica effettuata successivamente da un consulente che ora la Procura ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio nei confronti dell’operaio. L’accusa nei suoi confronti è quello di danneggiamenti aggravati. Il dibattimento si è aperto nei giorni scorsi davanti al giudice Robereta Vicari e dopo la prima udienza di smistamento il processo è stato rinviato a dicembre. Il primo episodio contestato all’operaio riguarda il danneggiamento dell’auto di media cilindrata di proprietà di un suo collega, alla quale sono state tagliate tutte e quattro le ruote. Il proprietario aveva presentato denuncia ai carabinieri di Stagno il 3 dicembre del 2011. Il mese dopo, nel gennaio del 2012, l’imputato avrebbe graffiato la fiancata di un’utilitaria di una sua collega, che ha poi raccontato la sua disavventura alla postale nella denuncia presentata il 2 aprile successivo. Nel 2013, ecco l’episodio sul quale quasi certamente si giocherà il processo: la scritta comparsa sulla fiancata sinistra dell’auto della società per cui lavora. Infine gli ultimi due episodi: il taglio di tutti i pneumatici con la rottura degli specchietti retrovisori e gli sfregi sulle fiancate e sul cofano delle auto di grossa cilindrata di due dirigenti delle stessa azienda. Tutte queste accuse ovviamente dovranno essere dimostrate in aula, cosa che secondo la difesa dell’operaio sarà impossibile. Il suo avvocato dice: “Tutto l’impianto accusatorio si basa su una consulenza calligrafica di parte dove si sostiene che la scritta “Auguri” comparsa su un’auto possa essere riconducibile al mio cliente. È da questo errore di fondo che poi gli investigatori hanno contestato gli altri danneggiamenti rispetto ai quali non sono state fornite prove: non ci sono immagini o filmati che mettano il mio cliente sul luogo del delitto. Addirittura nella data in cui è stata danneggiata un’auto il mio cliente era in ferie in Trentino”. Al dibattimento la difesa porterà oltre alle prove del viaggio che scagionerebbe l’imputato almeno per un episodio, anche una consulenza di parte proprio sulla scritta contestata. “L’esperto che abbiamo incaricato – conclude il legale – smonta completamente l’ipotesi dell’accusa. E crediamo che dimostrando l’estraneità per quello che riguarda la scritta sulla fiancata cadranno anche tutte le altre accuse che sono davvero infondate”.