il decreto per il Sud
il decreto per il Sud
Si va da misure per la nascita e la crescita di aziende nel Mezzogiorno tra cui “Resto al Sud†(per i giovani imprenditori tra i 18 e i 35 anni) all’istituzione delle zone economiche speciali, le Zes, purché comprendano un’area portuale. E ancora norme per la coesione territoriale come il sostegno a progetti per il contrasto alla povertà educativa minorile e alla dispersione scolastica oltreché un pacchetto per le aree colpite dal terremoto. Ma sono in arrivo anche: la norma salva-Flixbus, misure per contrastare gli incendi dolosi, un
contributo agli istituti per sordomuti di Roma, Milano e Palermo, fondi per l’accademia di Santa Cecilia e la celebrazione degli 80 anni dalla morte di Gramsci. Nel complesso il decreto Sud, che in Senato ha imbarcato molti articoli aggiuntivi e che oggi è stato approvato in via definitiva, mette sul tavolo del Mezzogiorno 3,4 miliardi di euro stanziati per i prossimi anni (1,25 miliardi dal 2014 al 2020 la misura “Resto al Sudâ€; 50 milioni l’imprenditoria giovanile in agricoltura; 3 milioni i Cluster Tecnologici Nazionali a supporto del coordinamento delle politiche di ricerca industriale; 750 milioni per il potenziamento della viabilità in Calabria e 50 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2021 al 2025 per interventi di ripristino e messa in sicurezza dell’Autostrada dei Parchi A24-A25; 250 milioni come contributo agli enti locali; 330 milioni fino al 2025 per l’edilizia giudiziaria; 300 milioni per il terremoto; 40 milioni per le politiche attive del lavoro e 11,2 milioni di euro a tutela dei lavoratori affetti da malattie da amianto).

