CRONACA

Zingaretti ha un piano per la Fase due di governo

Zingaretti ha un piano per la Fase due di governo
COMUNICATO DELLA REDAZIONE de il Gazzettino di LivornoSmentire le accuse di “subalternità” al M5s e lanciare le proposte del Pd per la “fase due” del governo.
Il segretario Dem Nicola Zingaretti chiude il seminario di due giorni che si è svolto all’abbazia di San Pastore, a Contigliano. Zingaretti ha ammesso di avere avuto dei “dubbi” sull’opportunità, ad agosto, di formare il governo, “abbiamo fatto bene” ad accettare quella “scommessa” perché l’esecutivo “ha salvato il Paese da una catastrofe economica, sociale e culturale”.
Nel governo, “non siamo subalterni” ma “abbiamo preso una posizione politica unitaria, che non è subalternità”. “Siamo una comunità che tenta di mettere gli interessi generali delle persone al primo posto. Questo ha messo in difficoltà alcuni alleati, sicuramente ha messo in difficoltà i nostri avversari”.
Ed ora“è tempo di una nuova fase” e dal Pd arrivano le idee per “uno scatto in avanti per aiutare governo e maggioranza”. La proposta di Zingaretti, che il Pd porterà a Conte, è quella di “un vero piano strategico per l’Italia, fatto di 5 obiettivi politici e misure concrete”.
Il segretario Dem indica una rivoluzione verde per tornare a crescere, con dentro scelte di campo nette”; “varare un piano per passare dall’Italia della burocrazia all’Italia semplice, per i cittadini e le imprese”; “equity act per ridurre le distanze sociali”; “portare in cinque anni la spesa per la conoscenza a livelli Ocse, con un incremento annuo di 4 miliardi”; “un piano per la salute, la cura e l’assistenza”.
Zingaretti è consapevole dei problemi e delle tensioni che attraversano la maggioranza ed assicura, questa è una “agenda di cose che cambiano l’Italia” per un governo che ha “una missione di cambiamento, incalzeremo per questo”.
Ma anche sul fronte interno il segretario cerca di respingere le accuse che gli sono state mosse,
tenendo però presente che il Pd fa parte di un governo di “compromesso” che “tutti, il 100% del partito, abbiamo accettato”.
Questa dunque la linea con cui il Pd, con l’incognita delle elezioni regionali del 26 gennaio, si presenterà alla verifica di maggioranza. Anche se, nella due giorni di Greccio, non sono mancati malumori sul rapporto con il M5s. A dare voce alle perplessità, stamani, sono stati in particolare Giorgio Gori, Orfini, Vincenzo De Luca, ma anche il vicesegretario Andrea Orlando.

Livorno, articolo pubblicato il 14 Gennaio 2020
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