CRONACA

FLOROVIVAISMO: AIUTI DIRETTI PER GARANTIRE LIQUIDITÀ PER FRONTEGGIARE L’ONDA LUNGA DELLA CRISI COVID-19

FLOROVIVAISMO: AIUTI DIRETTI PER GARANTIRE LIQUIDITÀ PER FRONTEGGIARE L’ONDA LUNGA DELLA CRISI COVID-19
Per il settore florovivaistico la pandemia Covid-19 ha una lunga coda di ripercussioni economiche che continua a provocare danni economici. Basti pensare ai circa 80mila matrimoni rinviati con il relativo fatturato perso per fiori e piante, oltre alle tante cerimonie che si svolgono tuttora in forma ridotta. Una situazione di estrema difficoltà, a cui Governo e maggioranza stanno rispondendo individuando ogni possibile strumento per un sostegno immediato, ma anche in una logica di lungo periodo, per il rilancio delle aziende del settore che vede l’Italia seconda solo all’Olanda nel territorio europeo. Nelle continue interlocuzioni con le Istituzioni europee, il nostro Paese ha sempre evidenziato la necessità di interventi urgenti ed efficaci a favore del florovivaismo, ed a livello nazionale ha messe in campo numerose misure.
“Con il Decreto Rilancio, interveniamo con un contributo a fondo perduto a favore dei soggetti esercenti attività d’impresa e di lavoro autonomo e di reddito agrario a cui abbiniamo l’esonero straordinario dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a carico dei datori di lavoro, per il periodo dal 1° gennaio al 30 giugno 2020, a favore delle imprese appartenenti alla filiera florovivaistica – spiega la capogruppo M5S in Commissione agricoltura alla Camera, Chiara Gagnarli – In questa maniera, cerchiamo di dare un aiuto diretto e il più immediato possibile alle imprese, senza costringerle a iter troppo complessi e permettendo loro di avere liquidità per affrontare questa drammatica situazione. Accanto al sostegno economico – prosegue la deputata Gagnarli – si aggiunge quello finanziario, con gli strumenti messi in campo da Ismea: dai 350 milioni di euro di garanzie per prestiti bancari alla sospensione delle rate dei mutui, sino ai 30 milioni di euro per il prestito cambiario da 30mila euro massimo ad azienda, a tasso zero e con durata di cinque anni, rifinanziato con altri 30 milioni di euro con la conversione del Decreto Rilancio. A ciò si aggiungerà presto l’accesso diretto per le imprese agricole al Fondo di Garanzia gestito da Mediocredito Centrale, che si accinge a divenire operativo una volta conclusosi l’iter amministrativo. Per il comparto florovivaistico, infine – conclude la parlamentare aretina – è nelle intenzioni del Ministero delle Politiche agricole organizzare una campagna di comunicazione in Italia e all’estero per supportare il rilancio delle produzioni di qualità made in Italy”.
La floricoltura toscana ha saputo imporsi negli anni per l’alta qualità e la tipicità delle produzioni di piante e fiori, ma a causa di questa pandemia sono stati messi a rischio 3.300 aziende, di cui 2.060 vivaistiche e 1.900 floricole, con un fatturato di circa 850 milioni (pari ad un terzo dell’intera produzione agricola regionale) e 12mila dipendenti.
Solo a Pistoia negli ultimi 3 anni si era registrato un trend di crescita nell’export che aveva riportato l’economia a numeri del periodo pre-crisi fino a 500 milioni di esportazioni. Il settore ha ottime probabilità di rimettersi in carreggiata, considerato che a livello mondiale gli studi indicano una costante espansione con stime che prevedono un aumento del valore della produzione mondiale del 5,7% al 2027 e un valore di 70,85 miliardi di dollari e che punta molto sulla innovazione, anche in vista degli impegni di sostenibilità ambientale che l’Ue si prefigge di raggiungere.

Livorno, articolo pubblicato il 10 Luglio 2020

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