CRONACA

Enews 923 martedì 21 novembre 2023 di Matteo Renzi La tragedia di Giulia

Enews 923 martedì 21 novembre 2023 La tragedia di Giulia

La tragedia di Giulia ha sconvolto l’Italia. E ha colpito tutti noi, soprattutto i ragazzi più giovani. Giulia aveva poco più di vent’anni, la laurea pronta, una vita davanti. Sono oltre cento le donne uccise dall’inizio dell’anno da uomini che non accettavano la fine di una relazione o comunque vivevano il rapporto con la compagna in una logica di possesso e violenza che non è, come scrivono in troppi senza neanche accorgersene, “un eccesso di amore”: il possesso e la violenza sono sempre la negazione dell’amore, non sono mai un eccesso di amore.
Fisiologicamente si è aperto un dibattito nel Paese.
C’è chi attribuisce le colpe alla società, alla scuola, alla cultura. E chiede pene più dure: ne parleremo in Senato mercoledì.
In questa montagna di parole penso che sia giusto che gli uomini facciano sentire la propria voce spiegando che il problema del femminicidio non è un problema delle donne. È un dramma che va affrontato e combattuto tutti insieme, iniziando dal parlare con i propri figli. E soprattutto con i propri figli maschi.
Domani interverrò in Aula, in Senato, proprio per questo. Non parleranno solo le donne del nostro gruppo: interverrò anche io proprio per sottolineare il valore di questa battaglia da fare tutti insieme. Ma non bastano nemmeno le reazioni a caldo. Questa battaglia va combattuta giorno dopo giorno sul piano educativo. E per farlo ho sempre dubbi quando qualcuno reagisce semplicemente innalzando la pena.
È giusto essere severi, ovviamente, contro chi delinque. Ma alzare le pene in questi casi serve più per fare un bel comunicato stampa che non per salvare vite. E noi non vogliamo lavarci la coscienza o prendere tre like sui social per l’ennesimo “giro di vite”: noi vogliamo SALVARLE le vite di queste donne, di queste ragazze, di queste figlie.
A proposito. Condivido un pensiero che mi batte in testa da sabato. In questa drammatica storia ci sono tante persone che emergono nella discussione, sui media, nei racconti delle ultime ore di Giulia. È normale.
C’è una figura che si staglia in modo straordinario nel suo dolore, nel suo silenzio, nella sua drammatica umanità. Si chiama Gino. È un uomo. È il papà di Giulia. Io non riesco a immaginare che cosa stia scavando l’anima di un cinquantenne che ha perso la moglie un anno fa e che adesso si trova davanti a un dolore che non ha paragoni, che non ha confini, che non ha un nome.
Una figlia che muore, all’improvviso. E che muore come è morta Giulia.
Quando ci sono vicende come questa, vedo commentatori e ospiti di talk show che – forti delle loro indubitabili verità e certezze – fanno intuire che loro hanno già capito tutto.
Io invece non riesco a capire cosa possa esserci nel cuore di Gino. E proprio per questo ascoltando le sue parole, i suoi appelli, il suo messaggio mi viene da dire che chi come il papà di Giulia vive il dolore più disumano e atroce che una persona possa anche soltanto immaginare sta mostrando a tutto il Paese una forza e una grandezza d’animo che penso quasi nessuno di noi potrebbe mostrare in una vicenda analoga. Grazie, signor Gino per questa dimostrazione terribile di umanità e forza.

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Livorno, articolo pubblicato dalla redazione il giorno 21 Novembre 2023
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