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Sono il killer, saluti a chi mi cerca”: inviata da Livorno ai carabinieri di Ferrara la cartolina firmata Igor

Sono il killer, saluti a chi mi cerca”: inviata da Livorno ai carabinieri di Ferrara la cartolina firmata Igor. Il timbro postale conferma che la missiva è stata imbucata in Toscana il 17 maggio. Gli investigatori credono che possa trattarsi di uno scherzo.


Il timbro postale dice che è stata imbucata in Toscana il 17 maggio: gli investigatori non escludono che possa trattarsi di uno scherzo, però… La cartolina ritrae il viaggio dell’Amerigo Vespucci, il veliero nave-scuola della Marina italiana. L’imbarcazione si trova sul mare con le velature gonfie. Si tratta di una comune cartolina, una delle tante in vendita a Livorno e dintorni. Tale cartolina è stata recapitata al Comando Carabinieri di Ferrara ed è firmata da Igor, il killer in fuga da tempo nelle campagne di Ferrara, dopo aver ucciso due persone. Sulla velatura di poppa del veliero raffigurato c’è una freccia, ambigua e scherzosa. Come lo è sul retro il messaggio in un italiano sgrammaticato: l’indirizzo è «Commando Centrale Carabinieri Ferrara» (senza indirizzo nè cap, ma è arrivata lo stesso a destinazione). E poi «Per grazie Livorno. Addio Italia m… e soldati sckifi. Igor». Il timbro postale è del 17 maggio, dal centro smistamento meccanizzato postale di Firenze. Chiunque, ovviamente, potrebbe averla spedita a Ferrara. I tantissimi burloni alla Igor che in questi mesi hanno costretto i carabinieri a riempire i verbali delle segnalazioni più fantasiose e spesso suggestive di Igor il russo in fuga, Norbert Feher il serbo in realtà, che l’ha fatta in barba a oltre 1000 uomini dei reparti speciali (i rambo italiani) e ai carabinieri tra Ferrara e Bologna. D’altronde, questa cartolina è pubblicata proprio come monumento alla burla, e potrebbe benissimo essere frutto di uno scherzo. Non è livornese il soggetto ma anche la produzione della cartolina, difficile dunque che chi l’ha inviata se la sia procurata altrove: fa parte dei prodotti di una società livornese in zona Picchianti e usa la foto dello storico fotografo livornese dell’Accademia. Non solo: altra coincidenza, viene da Livorno buona parte della task force dei reparti d’elite che stanno dando la caccia al fuggiasco. e non ci fosse sullo sfondo della cartolina il caso Igor, ci si potrebbe rider sopra. Invece parlando di Igor/Norbert/Ezechiele, non ci si può dimenticare dei fatti che si sono succeduti dal 30 marzo in poi, tra Ferrara e Bologna: la rapina a Consandolo, l’omicidio di Budrio di Davide Fabbri, l’omicidio del Mezzano con la morte di Valerio Verri e il ferimento di Marco Ravaglia. Poi la caccia all’uomo che non ha avuto precedenti nella storia, anche recentissima, della Repubblica. La cartolina, ovviamente, è stata presa in considerazione ed esaminata dai carabinieri che l’hanno repertata come tutto il materiale raccolto in questi 2 mesi e passa di indagini. Come è giusto fare, nel lavoro quotidiano di oltre due mesi di ricerche e indagini poichè non è stato trascurato nulla. In questo caso potrebbero esser stati “coltivati”, dal punto di vista investigativo, spunti grafologici o prelievi di impronte da confrontare con quelli di Igor/Norbert: comunque sia, la cartolina resta un documento, pur burla, di una storia che passerà negli annali come la caccia a Igor, una operazione con «effetto Concorde»: ossia, l’insistere in un progetto senza tener conto dei vantaggi, dei costi, economici e di immagine. I saluti di Igor saranno magari una burla. Ma gli inquirenti a Bologna hanno confermato che di Igor/Norbert non vi sono tracce da metà maggio nella zona rossa tra Marmorta e Consandolo, sulla cartolina- burla c’è una coincidenza da non sottovalutare. Il timbro postale del Cmp di Firenze (Centro meccanizzato poste) è del «17/05/17»: «Saluti da Igor». E se fosse tutto vero? FABIO GIORGI