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Roma, buche e voragini. Ecco perché crollano le strade allagate Emergenza ‘toppe’

Roma, buche e voragini. Ecco perché crollano le strade allagate Emergenza ‘toppe’

L’ultima voragine si è aperta al Gianicolo, nel cuore di Roma, in via Giuseppe Parini, nella notte tra venerdì e sabato scorsi, dopo il primo nubifragio che ha colpito la città. La strada è stata chiusa al traffico, la voragine è larga circa 5 metri. La storia si ripete sempre uguale a se stessa, se si parla di buche stradali. Un’antica piaga urbana, che non risparmia nessuno, a piedi, in moto, in bici o in macchina è impossibile non ‘incontrarle’. Per semiassi e ossa del collo sono guai.
Emergenza ‘toppe’
In città per risolvere il problema delle buche velocemente e ad un costo basso spesso si utilizza il metodo del riempimento con il bitume istantaneo, che è una specie di toppa sulla buca. Ma questo risolverà il problema solo per qualche settimana, perché le fessure rimaste in profondità a breve si ramificheranno e creeranno di nuovo la buca.

Anche quando viene rifatta la carreggiata completamente in genere si rimuove solo lo strato superficiale. Più o meno 4 cm. Se sotto il manto non c’è una solida fondazione le buche ricompariranno nel giro di pochissimo tempo. Per capire la salute del terreno esistono dei macchinari che consentono di fare una specie di radiografia fino a 10 metri di profondità. Per questo “andrebbe fatta una manutenzione costante e pianificata su un lungo periodo”, dice l’ingegner Moramarco. “Perché quando i danni del manto stradale vengono riparati velocemente e cercando di contenere il più possibile i costi, il problema non si risolve all’origine. Purtroppo in Italia manca una cultura della manutenzione che risolverebbe molti problemi e soprattutto farebbe risparmiare sul lungo periodo molti soldi. Invece nelle nostre città i lavori non vengono fatti o vengono fatti male. Si interviene solo in situazioni di emergenza, quando ormai è troppo tardi. L’Italia per quanto riguarda i materiali e lo sviluppo delle tecnologie è all’avanguardia, potrebbe fare scuola agli altri Paesi, ma purtroppo non riusciamo a mantenere ciò che abbiamo.
Tutto dipende non solo da come le strade vengono asfaltate, ma da cosa c’è sotto il primo strato superficiale. Come per le case, la tenuta del manto dipende dalle fondamenta. Per essere a prova di buche la strada deve essere formata da vari strati:
• uno di sottofondo di 25 cm
• uno di base di 15 cm
• uno di collegamento di 5 cm
• uno di usura che può essere anche drenante di 4 cm