TOSCANA

Liberata in mare la tartaruga marina


Liberata in mare la tartaruga marina della specia Caretta Caretta presa in cura dallo scorso mese di maggio dall’Acquario di Livorno. L’esemplare era stato rinvenuto impigliato nelle reti da pesca e debilitato.
La tartaruga marina – simpaticamente chiamata “Ruga” – della specie Caretta Caretta si è rituffata in mare aperto la mattina di questo venerdì 29 settembre. E’ stata portata al largo dalla motovedetta della Guardia costiera di Livorno. L’esemplare era stato preso in cura dall’Acquario di Livorno dopo il rinvenimento in mare – segnalato alla Capitaneria e all’Arpat – da parte di un pescatore che l’aveva trovato impigliato nelle reti da pesca, nello scorso mese maggio. Il ritrovamento davanti la costa di Vada. L’animale è stato ospitato 5 mesi nelle vasche dell’Acquario di Livorno in qualità di centro di recupero. Cure che rientrano tra quelle previste dall’Osservatorio Toscano della Biodiversità di Regione Toscana e che hanno riportato la tartaruga, iniziamente poco reattiva e debilitata, nelle condizioni di forma per riprendere il mare. L’esemplare ha aumentato il suo peso di circa il 25%, passando da 14 a 18 kg, cibato soprattutto di totani, aringhe e gamberi in grado di fornire tutte le sostanze nutritive necessarie per il recupero delle energie e della massa muscolare. Prima della liberazione, alla Caretta Caretta è stata applicata una marcatura che consentirà di poterla riconoscere tramite un codice in caso di rinvenimento in futuro. Chiunque dovesse ritrovare la tartaruga in futuro potrà comunicare il suddetto codice, tramite la Guardia costiera, all’Acquario di Livorno o all’Arpat. Inoltre è stato applicato sul carapace della tartaruga, lungo 49 cm e largo 44, un trasmettitore satellitare, messo a disposizione da Arpat, che permetterà localizzare la tartaruga grazie ai segnali inviati dalla radiotrasmittente e monitorarne gli spostamenti. L’animale è stato liberato all’interno dell’area marina protetta “Secche della Meloria”. La Guardia costiera di Livorno che in qualità di articolazione periferica del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha anche il compito di alimentare la banca dati nazionale degli avvistamenti di animali marini che garantisce la disponibilità di preziose informazioni ai fini ambientali e scientifici, ha fornito il supporto con una motovedetta, sulla quale i militari hanno ospitato, anche un medico veterinario dell’Acquario di Livorno e una biologa dell’Arpat di Livorno settore mare che hanno seguito tutte le fasi della liberazione. FABIO GIORGI