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Pd osserva scontro a sinistra, Pisapia attende legge elettorale


Pd osserva scontro a sinistra, Pisapia attende legge elettorale

Roma, 5 ottobre Lo scontro a sinistra è musica per le orecchie dei vertici Pd, anche se Matteo Renzi nella enews si limita a definire “incomprensibile la rissa” e a chiedere ai suoi di starne fuori mantenendo “uno stile”. Parole dovute, per una dichiarazione ufficiale, che non corrispondono a quelle che molti autorevoli dirigenti del partito pronunciano in queste ore: il braccio di ferro tra Massimo D’Alema e Giuliano Pisapia viene osservato con compiacimento (“Abbiamo comprato i pop-corn”, ridacchia un dirigente), e sono in molti in casa Pd a prevedere una fine poco gloriosa per il nuovo soggetto della sinistra “che nasceva solo per danneggiare noi”. Dalle parti di Campo progressista, ovviamente, c’è molta più cautela, la versione ufficiale è che il “percorso unitario continua, seppure a fatica”. Ma uno degli uomini vicini a Pisapia ammette che l’ex sindaco è vicino al punto di rottura almeno con parte di Mdp e che sarà determinante quello che accadrà sulla legge elettorale. “Intanto – commenta il dirigente Pd – Pisapia ci sta di fatto aiutando a dimostrare qual è il vero progetto di D’Alema: distruggere il Pd. E Pisapia lo sta stoppando”. Qualcuno, sempre dei vertici del Pd, arriva a prevedere un colpo di teatro, il passo indietro di Pisapia, del resto più volte ventilato dallo stesso leader di Campo progressista di fronte all’impossibilità di portare avanti l’idea di un “centrosinistra largo e di governo”. Altri pensano che questa possa essere solo una mossa, comunque ancora non matura, per poi rilanciare, magari dopo un appello di un mondo ulivista, di sindaci come Massimo Zedda, di un’area di sinistra che gli chiederebbe comunque di rimettersi in gioco, ovviamente senza più compagni di viaggio come D’Alema. “Finalmente – commentano anche esponenti di minoranza del Pd – Pisapia sembra deciso a rompere con D’Alema. Qualcuno gli aveva consigliato di non iniziare nemmeno l’avventura con l’ex premier… Speriamo che vada fino in fondo”. Un Pisapia alleato di D’Alema diventa una sponda poco credibile anche per chi vorrebbe ridimensionare Renzi, mentre se l’ex sindaco scegliesse di continuare da solo “si potrebbe riprendere un discorso di centrosinistra largo”. Pisapia, per ora, aspetta. Il passaggio della legge elettorale, spiegano fonti a lui vicine, sarà decisivo: se passasse il Rosatellum, una forma di alleanza, sia pure “critica”, con il Pd diventerebbe quasi inevitabile. Ma la legge elettorale è tutt’altro che al sicuro, i franchi tiratori sono in agguato e anche per questo l’ex sindaco preferisce prendere tempo, approfittando delle aperture – almeno a parole – arrivate dal governo sulla legge di bilancio. Se alla fine si andasse a votare con il sistema attuale, che non prevede coalizioni, sarebbe più complicato rompere con D’Alema. Ma, anche in quel caso, resterebbe la sponda di Gentiloni, determinato ad aiutare Pisapia nel braccio di ferro a sinistra.