FeaturedTOSCANA

Materiale radioattivo scoperto dall’Arpat all’interno di un magazzino di una società livornese

Forex Ebook Gratis

Scopri se puoi essere un trader di successo

Materiale radioattivo scoperto dall’Arpat all’interno di un magazzino di una società livornese
Da controlli dell’Arpat scoperti – e sequestrati – nel magazzino di una società livornese rifiuti radioattivi. Presente anche materiale proveniente da basi Nato. Destinazione Africa? Il blitz risale alla scorsa primavera.
Materiale radioattivo è stato scoperto dall’Arpat all’interno di un magazzino di una società livornese che svolge attività sia di commercio (materiale elettronico, militare, abbigliamento e accessori, veicoli usati e da rottamare) che di intermediazione di rifiuti (senza però detenerli). Si tratta in particolare di dispositivi elettronici contenenti il radio, elemento chimico pericoloso per l’organismo e il più pesante metallo alcalino-terroso. Ispezioni e verifiche strumentali sono state compiute nella scorsa primavera, ma solo ora ne è stata data notizia. Il blitz è arrivato dopo ‘numerosi e sospetti conferimenti di rottami metallici e alluminio come produttore’. Già nel primo sopralluogo è stato accertato che il materiale presente proveniva soprattutto da basi militari della Nato. I dispositivi radioattivi, dopo le misurazioni della radioattività, sono stati messi in sicurezza: tutto il materiale è stato posto sotto sequestro probatorio. Resta da capire quante persone siano eventualmente finite nei guai e chi. Per ora le fonti dell’agenzia si limitano a dire: “Sono in corso accertamenti relativi alla natura giuridica dei materiali, che la società compra ed esporta verso Paesi africani, e alle probabili attività di gestione dei rifiuti svolte senza alcuna autorizzazione ambientale”. È solo un problema “burocratico”, un timbro in più o un passaggio ulteriore? Sta di fatto che le autorizzazioni ambientali non c’erano. Come emerge anche dai riscontri ottenuti dall’agenzia che si occupa di tutela ambientale si tratta di attività di controllo nell’ambito dei traffici transfrontalieri di rifiuti, svolta quasi sempre in tandem con l’Agenzia delle Dogane. FABIO GIORGI
Se avete suggerimenti o commenti scrivete a ilgazzettinodilivorno@yahoo.it