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Il Figlio dell’uomo viene consegnato… Se uno vuole essere il primo, sia il servitore di tutti.





Il Figlio dell’uomo viene consegnato… Se uno vuole essere il primo, sia il servitore di tutti.
CANTO AL VANGELO (cf. 2Ts 2,14)
R. Alleluia, alleluia.
Dio ci ha chiamati mediante i Vangelo,
per entrare in possesso della gloria del Signore Gesù Cristo.
R. Alleluia.

VANGELO
Il Figlio dell’uomo viene consegnato… Se uno vuole essere il primo, sia il servitore di tutti.
+ Dal Vangelo secondo Marco 9,30-37
In quel tempo, Gesù e i discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: “Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà“. Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo. Giunsero a Cafarnao. Quando fu in casa, chiese loro: “Di che cosa stavate discutendo per la strada?”. Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse il più grande.
Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: “Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti”. E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: “Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato”.



OMELIA
Gesù ha scelto gente comune tra i suoi discepoli. Persone che hanno tutte le ambizioni umane, che non sono ancora completamente partecipi del suo Mistero d’amore. In loro prevale ancora una mentalità legata all’individualismo. Non era in loro la piena comprensione del messianismo di Gesù che oltrepassa le aspettative politiche per inserirsi in un messaggio universale di amore e misericordia. Gesù comprende questo loro atteggiamento; non lo critica apertamente, del resto ancora dovevano vivere il Mistero della passione e Resurrezione ma pure ciò non Gli impedisce di approfondire il suo insegnamento. Usa un bambino e lo pone a modello del suo insegnamento. Egli, vero uomo e vero Dio si è fatto piccolo nella natura umana e chiede che anche noi, nella nostra limitatezza dobbiamo diventare piccoli come Lui per partecipare alla sua natura divina. E’ l’insegnamento per noi che stentiamo ad entrare in profondità nel suo Mistero di amore; forse perché troppo affannati dai diversi impegni della vita. E’ un momento di riflessione pacata che vuol porta luce sulla nostra vita, forse troppo disordinata. E’ un richiamo alla nostra essenzialità umana che trova, nel messaggio evangelico la sua espressione migliore. E’ una esortazione a comprendere più a fondo il mistero della sua Morte e Resurrezione. E’ un invito eucaristico ad apprezzare le cose piccole e trovare in esse la scintilla d’amore che Dio ha posto in tutto il suo creato.
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