Elezioni, Renzi: incompetenza nostro nemico. Duello con Di Maio
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Elezioni, Renzi: incompetenza nostro nemico. Duello con Di Maio
Torino, 13 gennaio E’ scontro a distanza in terra piemontese, a cinquanta giorni dal voto, tra Matteo Renzi e Luigi Di Maio, oggi entrambi a Torino. Dal Lingotto, dove si è svolta l’assemblea nazionale degli amministratori del Pd, il segretario dem ha indicato (rivolgendosi in particolare ai “moderati che hanno paura dei Cinque stelleâ€), la formazione fondata da Beppe Grillo come il vero avversario da battere alle elezioni. Poco prima, il candidato premier M5s, che ha parlato a piazza Santa Rita, aveva criticato il presidente del Consiglio Gentiloni: “Pensavo che avesse rispetto della sua figura
istituzionale invece è sceso nella mischia ad alimentare questa propaganda che serve solo per coprire le loro malefatte con le bancheâ€, ha attaccato Di Maio, che poi ha lanciato un appello agli organi di informazione: “Date le notizie, non oscurate le notizie importanti come gli accordi e gli affari che facevano Renzi e De Benedettiâ€. Nel botta e risposta polemico pre-elettorale, Renzi ha biasimato anche il centrodestra, definendolo “l’alleanza dello spread†che “torna a mettere insieme il modello Arcore venti anni dopoâ€. Ma ha riservato buona parte degli affondi al Movimento Cinque Stelle, con un chiaro riferimento alla figura del suo candidato premier: “L’incompetenza è incompetenza anche se sorride bene, anche se si mette la cravatta giusta, se si pettina bene e va bene in televisione. L’incompetenza – ha rimarcato tra gli applausi – è il nostro avversario alle elezioni politicheâ€. Renzi ha quindi invitato a non dare per scontato l’esito elettorale: “Se guardate i giornali, gli editorialisti hanno già votato. I commentatori hanno già scelto. I titolisti hanno già deciso: hanno letto i sondaggi e hanno detto che vince il centrodestra. Si sono dimenticati – ha puntualizzato Renzi – di leggere la legge elettorale. Che per due terzi premia non le coalizioni, premia il primo partito. La sfida per il primo posto a queste elezioni non è tra Berlusconi e Salvini, è tra noi e i Cinque Stelle. E’ una sfida difficilissima, complicata, che io non voglio sottovalutare. Lo dico ai moderati che hanno paura dei 5 Stelle. L’alternativa non è il centrodestra, è il partito democratico, perché o arrivano prima loro o arriviamo prima noiâ€. E ha sferzato la platea di amministratori del Pd a crederci: “Ci sono 50 giorni da qui a questa sfida e io voglio che il Pd si metta in campo con tutte le energie che ha, senza pauraâ€. Il leader dem ha utilizzato anche la vicenda capitolina di Spelacchio per attaccare l’avversario M5s. “Il punto è che costa il doppio degli altri alberi di Natale delle altre città . E’ un problema di incompetenza. Il punto non è se Spelacchio è bello o brutto, il punto è se funziona o no un’amministrazioneâ€. Poco prima, Di Maio aveva stigmatizzato l’uso delle critiche ai sindaci M5s di Roma e Torino come strumento di campagna elettorale da parte degli avversari. “Sono giorni – ha detto – che vedo utilizzare Roma e Torino contro di noi. Io non ci sto. Non sono d’accordo col fatto che si possano utilizzare queste due città in campagna elettorale contro il Movimento 5 Stelle. E addirittura ora vedo il presidente del Consiglio dei ministri che interviene in questa bagarre politicaâ€. Infine, la “carica†di Renzi a sindaci e amministratori del Pd, che ha spinto a coltivare la propria “rete territoriale†perché “sono in prima linea e sono capaci di infondere fiducia†con il loro lavoro quotidiano. E perché – ha aggiunto – “una stretta di mano vale più di un likeâ€. “Caro pd†– ha concluso Renzi – per vincere le elezioni “abbiamo bisogno di forza e coraggio: andiamo a giocare questi cinquanta giorni all’attacco e non sulla difensiva con un catenaccioâ€.