Uscite, petizioni, polemiche: M5S in allarme dopo le scelte di Draghi
Uscite, petizioni, polemiche: M5S in allarme dopo le scelte di Draghi
Ma è il giorno dell’addio di Giuseppe Conte a palazzo Chigi, dolorosa immagine di sconfitta non solo per il capo del Governo uscente ma anche per (quasi) tutto il Movimento 5 stelle.
Stavolta la fronda si muove formalmente, a cominciare da Barbara Lezzi, che indirizza con altri una mail al capo politico Vito Crimi, al Comitato di garanzia e al garante, Grillo appunto, “per segnalare che la previsione del quesito posta nella consultazione dell’11 febbraio 2021 non ha trovato riscontro nella formazione del nuovo Governoâ€. La tesi è: non c’è stata l’attesa fusione (il cosiddetto superministero) fra Sviluppo economico e Ambiente, quindi il voto è falsato e va ripetuto. Dello stesso tenore una petizione on line che raccoglie in poche ore tremila firme per chiedere al garante M5S di far rivotare gli iscritti “alla luce della compagine di Governoâ€
.Già , sono proprio i volti del Governo ora ufficialmente in carica ad aver scombussolato l’umore di tanti nei gruppi a 5 stelle. “Con un Governo del genere sarà ancora più semplice votare un ‘no’ grande come una casaâ€, sibila su Twitter Andrea Colletti,
Giuseppe D’Ambrosio annuncia l’uscita dal Movimento.
Ma la vera conta al Senato verrà fatta solo nel voto di fiducia. Emanuele Dessì è fra quanti non fanno mistero di essere pronti a votare no: “Io spero ancora – spiega, raggiunto telefonicamente – nella possibilità di un ripensamento della maggioranza. Fino a ieri la certezza che ci fossero dentro i ministri di FI e Lega non ce l’avevo e non avevo nemmeno certezza che noi saremmo stati così ridimensionati. Propongo un appoggio esterno attraverso l’astensione e il ritiro dei nostri ministri, con la massima disponibilità a votare un decreto ristori 5, uno scostamento di bilancio, il Recovery Plan e il piano vaccinaleâ€.
“Di Battista non ha intenzione di fare un gruppo parlamentare, per di più restandone fuori visto che non è deputatoâ€. L’ex deputato però su Facebook : Il presidente del Consiglio è responsabile della scelta dei suoi ministri. Ma fra le spine per il M5S non ci sono solo i No Draghi. Il clima è pessimo anche fra i sostenitori della linea ufficiale.
Livorno, articolo pubblicato dalla redazione il 14 Febbraio 2021
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