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La prima stampante 3D per pelle umana

Realizzata la prima stampante 3D per la pelle umana, che produce in tempi rapidi e a basso costo tessuti destinati ai trapianti e alla sperimentazioni di farmaci, cosmetici e sostanze chimiche. Usando un mix di cellule umane e plasma, il dispositivo realizzato da José Luis Jorcano, dell’università Carlo III di Madrid, e pubblicato sulla rivista Biofabrication, è in grado di stampare lembi quadrati di pelle dal lato di 10 centimetri in appena 35 minuti.

Strati come quelli della pelle naturale
Esattamente come le stampanti 3D tradizionali che realizzano oggetti sovrapponendo sottili strati di materiale, il dispositivo realizzato dai ricercatori spagnoli stampa tessuti molto simili alla pelle umana. In sostituzione del normale ‘inchiostro’, normalmente fatto da materiali plastici, la biostampante sovrappone strati di plasma e cellule prelevate per mezzo della biopsia e fatte moltiplicare in provetta. La stampante riesce a riprodurre fedelmente la struttura della pelle, con uno strato più esterno che protegge dall’ambiente esterno, e un secondo più sottile ricco di collagene, la proteina che garantisce l’elasticità.

Lo strumento, già pronto per sperimentare farmaci o cosmetici, pronette di ridurre tempi e costi rispetto alle tecniche usate finora. “Questo metodo di bioprinting – ha detto Alfredo Brisac, amministratore delegato di BioDan, l’azienda che collabora al progetto – permette di produrre pelle in modo standardizzato, in forma automatizzata, e con un processo meno costoso della produzione manuale”.

Verso le fabbriche di organi
La stampa 3D della pelle è l’ultima arrivata in quella che è ormai una ‘fabbrica’ di organi che vengono costruiti con questa tecnica nata principalmente all’interno dei fablab, i ‘garage’ degli artigiani che sfruttano le nuove tecnologie per il loro lavoro. Dopo laringe, trachea e cartilagini prodotte con tecniche simili, il nuovo risultato conferma le grandi potenzialità offerte dalle stampanti 3D nel campo della medicina.