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Convalidato l’arresto del 43enne livornese che ha inscenato il proprio sequestro

Convalidato l’arresto del 43enne livornese che, per 700 euro, ha inscenato il proprio sequestro. Le indagini proseguono su altre estorsioni subite dalla madre 73enne. Rilasciata la trans brasiliana con cui l’uomo ha una storia d’amore.

Al telefono, una donna di 73 anni di Livorno si è sentita dire “Signora; deve ricaricare la Postepay di 700 euro sennò prima tagliamo un orecchio a suo figlio e poi gli spezziamo le gambe”. L’anziana, inizialmente, non si è accorta che dall’altra parte della cornetta c’era proprio suo figlio 43enne, con un finto accento siciliano. In certi momenti, l’uomo ha parlato anche con la sua vera voce, cercando di dare credibilità al finto rapimento. Le terribili parole hanno terrorizzato la 73enne, ma non hanno mai convinto la squadra Mobile della polizia labronica, che ora cerca di andare più a fondo di questa difficile situazione familiare. Il finto rapimento messo in scena dal 43enne, per riuscire a estorcere poche centinaia di euro alla madre potrebbero aver aperto uno scorcio di luce tra le tenebre in cui la donna ha vissuto negli ultimi anni. Un periodo terribile, in cui ha visto minacciare il figlio più volte. O così gli ha sempre detto lui. Le indagini, seguite all’arresto avvenuto a Torre del Lago (arresto convalidato dal giudice del tribunale di Lucca Giuseppe Pezzuti), adesso mirano proprio a ricostruire queste estorsioni passate, con il forte dubbio che dietro ci sia sempre stata la regia del 43enne. A muovere le intenzioni del livornese ci sarebbe stata la solita spinta: la cocaina. Lo ha spiegato anche la madre mercoledì in Questura, mentre sporgeva denuncia per quello che riteneva essere il rapimento del figlio. La madre ha dichiarato che l’uomo era divenuto preda anche in passato di persone prive di scrupoli che avevano estorto a lui e alla stessa donna ingenti somme di denaro. Ora c’è l’impressione che in realtà sia sempre stato l’uomo a mettere in scena queste minacce. Questa volta però l’uomo ha esagerato, inscenando il suo rapimento insieme alla trans brasiliana con cui ha una storia d’amore, entrambi finiti nel carcere di Lucca, anche se lei non era del tutto a conoscenza del piano. Il telefono da cui sono partite le chiamate di minaccia era il suo, ma lei stessa ha spiegato di non sapere che l’uomo stesse portando avanti questo imbroglio. La stessa versione fornita dal livornese e che ha portato al rilascio della brasiliana, mentre lui resta in carcere per estorsione. FABIO GIORGI