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Chi vincerà le presidenziali francesi

Chi vincerà le presidenziali francesi, i sondaggi
Domenica 23 aprile quasi 47 milioni di elettori francesi saranno chiamati alle urne per il primo turno delle elezioni presidenziali 2017, e mai come quest’anno la situazione sembra incerta, con i quattro maggiori candidati racchiusi in una manciata di punti.
Secondo la media compilata dall’Huffington Post francese:
Il centrista Emmanuel Macron (candidato di “En Marche”) è dato al 23%
La leader del Front National Marine Le Pen al 22,4%
Il candidato del centrodestra (“Les Republicains”) François Fillon al 19,9%
Per la sinistra radicale (“la France insoumise”) Jean-Luc Mélenchon, al 19,8%.
Per fare un raffronto, la tendenza dell’ultimo mese sembra premiare leggermente Fillon, ma soprattutto Mélenchon, che trenta giorni fa era accreditato del 12,7% – poco più del suo risultato di cinque anni fa, quando si fermò all’11% – e oggi invece risulterebbe vicino a quota 20.
Al ballottaggio del 7 maggio, insomma, margine d’errore alla mano potrebbe arrivare davvero chiunque dei 4 candidati oggi in testa: per risalire a un risultato così incerto bisogna tornare al 2002, quando l’anziano leader della destra Jean-Marie Le Pen, dato sfavorito dai sondaggi della vigilia, ottenne il 16,8% e scalzò dalla seconda piazza l’ex primo ministro socialista Lionel Jospin, fermo al 16,2, per poi schiantarsi al ballottaggio contro il presidente uscente Jacques Chirac (finì 82% a 18%).
Certo, uno degli elementi determinanti in una partita così ravvicinata, e in cui quasi il 30% degli elettori si dice indeciso secondo lo studio Cevipof-Le Monde, è la mobilitazione dei diversi elettorati. Da qui vengono i profili più preoccupanti per Emmanuel Macron, e che più speranze riservano ai due candidati della destra: su 100 elettori attuali del candidato di “En Marche”, infatti, solo 68 sono sicuri del proprio voto secondo Ifop. Una percentuale analoga a Jean-Luc Mélenchon (69) ma di gran lunga inferiore a quella degli elettori di Fillon (81) e Le Pen (83). Molto si deciderà insomma in questi ultimi giorni: Macron riuscirà a convincere quella platea di elettori che sembra prendere in considerazione di votare per lui, ma che non è ancora certa della propria scelta?
Oltre all’incertezza, un altro dato chiave di questa elezione è la composizione sociale dei diversi elettorati, ed i sondaggi lasciano presagire una Francia spaccata non solo politicamente, ma anche socialmente.
Se votassero solo i giovani con meno di 35 anni non ci sarebbe storia: il ballottaggio sarebbe tra Mélenchon (27%) e Macron (26%) con il candidato del centrodestra, Fillon, fermo al 9%.
Se votassero solo gli over 65 è proprio Fillon a fare il pieno con il 39% delle intenzioni di voto: largamente primo con quasi venti punti di vantaggio sul ‘giovane’ Macron.
La situazione non cambia se, dall’età, ci si sposta verso la professione.
Sempre secondo IFOP, ognuno dei 3 candidati principali (Macron, Le Pen e Fillon) è infatti in testa nelle preferenze di voto di almeno una classe sociale. La cosa interessante è notare quanto distanti siano gli elettori di Marine Le Pen e Emmanuel Macron in termini sociali.
Il Front National si conferma la prima scelta degli operai francesi con il 43%. Nessun altro candidato in nessun’altra classe sociale può vantare un risultato così alto. Marine Le Pen è anche la prima scelta degli impiegati non qualificati (31%) e dei disoccupati (35%).
L’elettorato di Macron è composto prevalentemente da impiegati qualificati (31%) e studenti (30%).
Mentre Fillon risulta la prima scelta tra i pensionati (33%) ed i dirigenti d’impresa (26%).